Storia
1966
La storia della San Marco inizia con una visione chiara: offrire ai giovani un punto di riferimento attraverso lo sport. Fondata da Giulio Recchia (direttore tecnico) e Sergio Lazzarini (primo presidente), la società prende vita all’interno della parrocchia di Maria Immacolata in via San Marco, a Verona. È un luogo semplice, ma carico di entusiasmo, dove il tennistavolo diventa occasione di aggregazione, crescita e divertimento.
Anni '70
Negli anni Settanta, il gruppo iniziale si consolida e la società si affilia ufficialmente alla FITeT. Inizia la partecipazione ai primi campionati regionali, con risultati che mostrano subito talento e determinazione. Crescono i tesserati, si formano le prime squadre giovanili e la San Marco diventa sempre più conosciuta nel panorama veneto.
Primi anni 80
Gli anni Ottanta segnano un periodo di forte crescita. La società si trasferisce in una palestra vicino al tribunale di Verona e avvia collaborazioni con importanti sponsor come Surgelati Arena, McDonald's e Gatorade. Nel 1986 debutta in Serie A, e nel triennio successivo (1986-1988) conquista ben 3 scudetti nella Serie A femminile, entrando ufficialmente tra le grandi del tennistavolo italiano.
1986
La Tennistavolo San Marco Verona vince il suo primo campionato di Serie A femminile facendo la storia.
Vinse altre due volte nell'87' e nell'88' confermando un alto livello agonistico.
1990
Su consiglio del papà di Federico Recchia, e con il supporto del Comune di Verona, viene realizzato il Palatennistavolo Masprone. Una struttura dedicata interamente al tennistavolo, moderna e funzionale, che rappresenta ancora oggi il cuore delle attività del club. È un punto di svolta per la società, che finalmente ha una casa tutta sua.
Anni 90'
Con il nuovo impianto, la San Marco spicca il volo. La società colleziona oltre 150 titoli italiani, di cui almeno 14 assoluti, e vede crescere atleti leggendari come Claudio Danti, soprannominato “il Nonno”, vincitore di oltre 40 titoli italiani. La San Marco è ormai una delle realtà pongistiche più titolate in Italia, ma non perde mai il suo spirito familiare e inclusivo.
Anni 2000
Accanto all’agonismo, cresce anche la vocazione sociale. La società avvia progetti gratuiti per le scuole e attività dedicate agli anziani e agli amatori, offrendo a tutti l’opportunità di avvicinarsi a uno sport dinamico, accessibile e aggregante. Lo sport diventa così strumento di inclusione sociale e benessere, nel pieno rispetto dei valori fondanti del club.